Fra le diverse operazioni che si svolgono quotidianamente nell’industria metallurgica, e specificatamente in quella della lamiera, una delle più frequenti e versatili è sicuramente rappresentata dalla punzonatura. La punzonatura lamiere permette infatti non soltanto di imprimere su una lastra di metallo segni e numeri, ma anche di crearvi fori di dimensioni e forme diverse, che permetteranno successivi assemblaggi complessi. I macchinari odierni permettono di effettuare tale operazione a ciclo continuo.
È in effetti dagli anni 50 che le punzonatrici sono arrivate a presentarsi sul mercato come un modello dell’allora nascente automazione industriale; fu infatti in quel periodo che vennero presentate le prime macchine per punzonatura a controllo numerico, che rappresentavano il primo esperimento di rintracciabilità del pezzo, in quanto permettevano di indicare una numerazione sui pezzi per segnalarne lotto di produzione, lavorazioni ricevute, e numero progressivo. La vera rivoluzione dell’automazione, tuttavia, si è verificata con la realizzazione delle macchine a controllo numerico computerizzato, ossia CNC, che negli ultimi trent’anni si sono diffuse in tutti i campi della meccanica come uno standard ormai acquisito.
La differenza con i macchinari di vecchia concezione è molto semplice: qui sono dei computer rilevatori a regolare il comportamento della macchina, e quindi a regolare lo spostamento delle punzonatrici sui vari assi, così da realizzare un foro precisissimo. Il metodo permette anche di installare diverse testate orientabili sui due assi cartesiani, affidando sempre al computer la loro regolazione, in base alle istruzioni immesse dall’operatore e alle informazioni ricevute dagli encoder riguardo alla posizione del punzone sul pezzo.
Un sistema semplice ed efficiente, che permette la realizzazione di cicli di produzione continua e automatizzata con risultati precisi e costanti, a costi competitivi.