L'olio di oliva e l'olio extravergine di oliva sono due prodotti molto simili tra loro, anche se presentano delle differenze significative che li rendono adatti a situazioni diverse.
Comprendere le loro caratteristiche è importante per sapere quando scegliere l'uno e quando scegliere l'altro e fa la differenza nella preparazione dei cibi e nel loro sapore finale.
In questo articolo andremo ad approfondire questo aspetto, scoprendo quando è meglio utilizzare l'olio di oliva e quando l'olio extravergine.
Le principali caratteristiche dell'olio extravergine e cosa lo differenzia dall'olio d'oliva
Capire cosa distingue queste due tipologie di olio è fondamentale per acquistare tali prodotti in modo consapevole e senza rischiare di imbattersi in "truffe".
Partiamo con l'analizzare l'olio extravergine di oliva, che si ottiene tramite il processo di estrazione meccanica delle olive, senza che vengano aggiunti prodotti di derivazione chimica.
Appartengono a questa categoria vari oli, che si distinguono per il grado di colore, acidità e sapore.
Ricordiamo che l'olio extravergine di oliva è un prodotto di altissima qualità, che viene estratto a freddo ed è caratterizzato da una corposità e da un aroma molto più pronunciato e intenso rispetto all'olio comune. Un esempio è l' olio pugliese Ciavatta , prodotto che viene realizzato attraverso un metodo unico e da olive mature e autoctone. Questo processo rende questo olio equilibrato e in grado di esaltare i piatti, anziché coprirne il gusto.
Altra differenza importante tra le due tipologie di olio è il punto di fumo, ovvero la temperatura alla quale l'olio comincia a rilasciare fumi e può, dunque, bruciarsi.
Quello extravergine ha un punto di fumo più basso rispetto al normale olio d'oliva. Questo vuol dire che è più adatto a essere utilizzato come condimento a crudo, come ad esempio all'interno di insalate o antipasti. L'olio di oliva, invece, è più adatto alla cottura.
Quando e perché prediligere l'olio di rispetto oliva a quello extravergine
Abbiamo compreso come l'olio di oliva sia più indicato nei casi in cui si desidera cucinare delle pietanze a fiamma alta. È il caso delle fritture, tipo di cottura in cui si sconsiglia di utilizzare l'extravergine.
Infatti, il normale olio di oliva, in questi casi, è la scelta migliore sia per via della sua stabilità che del punto di fumo più alto, caratteristiche che gli permettono di mantenere inalterate le sue proprietà organolettiche nonostante le temperature elevate.
L'olio d'oliva, però, non è la scelta migliore per guarnire e condire cibi a crudo, come verdure appena cotte o insalate. Per comprendere meglio il perché di questa scelta, va sottolineato anche che l'olio d'oliva è considerato, rispetto all'extravergine, un prodotto di qualità inferiore, anche se le sue caratteristiche cambiano a seconda della marca e del processo di produzione utilizzato.
In ogni caso, è consigliabile, in entrambi i casi, leggere con estrema attenzione l'etichetta di ogni tipologia di olio, prediligendo prodotti 100% Made in Italy, con olive di qualità e ottenuti tramite processi meccanici.
Considerazioni finali: conoscere bene le caratteristiche di un olio è fondamentale
Abbiamo visto come l'olio di oliva e l'olio extravergine hanno delle caratteristiche diverse e il loro utilizzo varia in base ai diversi scopi in cucina.
Scegliere l'uno o l'altro dipende, soprattutto, dal modo in cui si vuole utilizzare. È ormai chiaro che l'olio di oliva viene preferito da chi cerca un prodotto adatto alla preparazione di piatti che necessitano di cotture ad alte temperature, mentre l'olio extravergine di oliva, oltre ad avere una qualità decisamente più elevata, è maggiormente ricercato da chi preferisce condire a crudo gli alimenti.
Indipendentemente dalla scelta, è sempre bene acquistare da produttori che garantiscono un buon olio, che dà sempre un'aggiunta salutare e saporita alle nostre ricette quotidiane.