
I caricabatteria metal idrato sono fra i più delicati e complessi, poiché debbono operare su batterie la cui carica è particolarmente difficile, e presenta fluttuazioni operative assenti in altri modelli. Esistono tuttavia dei fattori di base importanti per valutare la sicurezza e l’efficienza di un caricabatteria metal idrato: proviamo a vederli brevemente.
Il voltaggio di carica per questo tipo di batterie deve essere fra 1.4 e 1.6 V/cella; in generale, bisogna tenere conto del fatto che non è possibile utilizzare un metodo di carica automatico a voltaggio costante, perché una carica eccessiva potrebbe innanzitutto danneggiare irrimediabilmente la batteria, e oltre a questo anche rappresentare un serio rischio di sicurezza. Importantissimo non utilizzare mai, al posto di un caricabatteria Metal idrato, un modello per batterie nickel-cadmio.
Il metodo di ricarica più sicuro per le batterie metal idrato è a bassa corrente costante – con o senza un timer, dato che per la maggior parte dei produttori, a livelli di corrente non superiori a un decimo della capacità della batteria divisa per un’ora, non vi sono rischi di sovraccarico. Utilizzando quindi correnti estremamente basse è possibile mantenere la carica indefinitamente, tenendo la batteria sempre al massimo livello di carica senza danni.
Laddove invece occorra una carica più rapida, è necessario fermare il caricabatteria metal idrato prima di raggiungere livelli che danneggino la batteria stessa. Un metodo noto per ottenere tale risultato è monitorare costantemente le variazioni di voltaggio sulla batteria nel tempo, dato che si verifica un piccolo calo di voltaggio fra i terminali della batteria nel momento in cui essa è a piena carica: questo può essere utilizzato come segnale per far interrompere il processo di carica. Tuttavia, purtroppo, specie a bassi livelli di carica l’effetto è talmente ridotto da poter rendere impossibile questo approccio. Si preferisce allora, talvolta, monitorare il voltaggio rispetto al tempo e fermarsi quanto questo arriva a zero, accettando il rischio di interruzioni prima di una carica piena, in cambio di un ritmo di carica molto più elevato.
Un altro metodo misura invece la temperatura: nel momento in cui infatti l’energia immessa nella batteria smette di essere convertita in energia chimica (perché il caricabatteria metal idrato ha completamente caricato le celle della batteria stessa) inizia a convertirsi in energia termica, ossia calore, che è misurabile e quindi si può usare come segnale, ancora una volta, per interrompere la carica.