
Conosciuto fin dall’antichità, l’amianto è un materiale il cui nome deriva dalla parola greca asbestos, che significa continuo, inestinguibile. L’uso di questo materiale può essere ricondotto ai tempi dell’epoca dei Persiani e dei Romani, come ce ne testimonia Plinio il Vecchio che descrive un lino che non brucia, utilizzato per produrre tovaglie e tuniche funebri. L’uso di questo materiale è continuato nel corso del tempo, infatti nel ‘600 il medico naturalista Boezio lo ha inserito nei farmaci dell’epoca e, le sue applicazioni mediche, continuarono fino ai più recenti anni ’60, in cui era ancora impiegato per due tipi di preparati: una polvere contro la sudorazione dei piedi ed una pasta dentaria per le otturazioni. Sul piano industriale, il suo utilizzo è iniziato alla fine dell’800, con una produzione sempre più consistente dei manufatti contenenti l’amianto. Nel 1893 è cominciata in Austria la produzione del cemento-amianto e, da quel momento, lo scenario commerciale edilizio è notevolmente cambiato.
Tipologie di amianto
La normativa della nostra nazione, tiene in considerazione 6 tipologie di amianto, ovvero quelle prevalentemente utilizzate. Queste tipologie sono suddivise in 2 classi mineralogiche: La classe del serpentino (silicati di magnesio) e quella degli anfiboli.
Appartenente alla prima classe si posiziona l’amianto bianco, mentre per la seconda le varietà sono diverse:
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tremolite (dal nome della val tremola in svizzera)
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actinolite (dal greco “pietra raggiata”)
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antofillite (dal greco “garofano”)
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amosite (amianto bruno)
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crocidolite (amianto blu)
Le fibre di questo materiale sono molto addensate ed estremamente sottili.ì, infatti, nello spazio in cui si allineano 250 capelli si possono allineare ben 335.000 fibrille di amianto.
L’amianto ancora in circolazione
Nonostante sia stato messo al bando dalla legge 257/1992, che vieta l’estrazione, l’importazione, l’esportazione e la commercializzazione e la produzione di amianto o prodotti che contengono l’amianto, in Italia a partire dai 2 anni a seguire alla sua entrata in vigore, esistono ancora numerosi siti in cui questo materiale è presente, perché l’utilizzo non è del tutto vietato.
Oggi è quindi ancora lecito utilizzare prodotti venduti prima di questo termine, anche se la legge invita a ridurre sempre di più l’utilizzo dei MCA. Nessuno sa con effettiva precisione quanto amianto sia presente sul territorio nazionale ma, vecchie stime del CNR hanno stimato la possibilità che possano esserci più di decine di milioni di tonnellate senza considerare il cemento amianto smaltito abusivamente. Per fortuna esistono tante aziende che si impegnano attivamente per la rimozione consapevole di questo materiale: clicca qui per conoscere un team di esperti che si occupa di smaltimento amianto a Roma.